Nel corso dei secoli, Italia e Borgogna sono state le prime tappe di un lungo viaggio attraverso l’Europa e le prime protagoniste ad imporre il loro arbitrio in fatto di moda ( e tendenza).
Sì, perché da dove ha origine la moda? Certamente non dappertutto o in un luogo qualsiasi. Vari paesi sono stati di volta in volta protagonisti nelle questioni di gusto e bisogna anche tener conto dello stretto rapporto tra forza politica ed influenza economica.
Il contributo dell’Italia appartiene al periodo rinascimentale e alla grande fioritura della città-stato con Venezia e Firenze in testa, grandi centri di traffico con l’Oriente.
Nuovi valori estetici influenzarono ogni settore delle arti applicate, moda compresa. Nell’abbigliamento l’enfasi verticale divenne orizzontale. Larghe spalle sostituirono la vita allungata; le scarpe da appuntite, slanciate divennero tozze e larghe. Si ebbe così una delle più importanti evoluzioni del costume verificatesi in Europa dalla caduta dell’Impero Romano in poi.
Già nel XIII secolo l’Italia si distingueva per la produzione dei tessuti in seta, mentre a Milano fioriva l’industria del velluto. Fattore questo che fa capire quanto per la moda sia importante la vicinanza dell’ industria tessile. Lo stesso rapporto stretto lo si ebbe anche con Lione, città della seta e il predominio della moda francese.
Anche la Borgogna, che per quasi un secolo, fino alla tragica strage di Nancy del 1447, dette il tono alla moda europea, ebbe per basi commerciali le città di Gand, Bruges e Ypres. L’industria tessile delle Fiandre, che lavorava lana inglese, era allora nel suo periodo di massima fioritura ed erano riconosciute come il paese produttore di lana più raffinati. I tessuti erano assai ricercati dalla nobiltà e poiché di diffondeva la notizia del loro successo e della loro prosperità, molti furono tentati di esercitare a loro volta il mestiere del tessitore. E fu proprio in questo periodo che, per la prima volta, i tessitori ed i sarti si organizzarono in corporazioni e, in cambio di tributi allo Stato ottennero vari privilegi.
L’ eleganza e la raffinatezza furono i tratti distintivi della moda borgognana molto ricca di ornamenti spesso stravaganti. Tuniche rosse e verdi intessute di fili d’oro ed ornate da disegni geometrici con morbide maniche lunghe fino ai gomiti per gli uomini; mentre per le donne, vesti caratterizzate da corpetti aderenti allacciati tramite nastri e gonne lunghe e svasate. L’evoluzione più importante nella veste fu quella delle maniche: aderenti dalla spalla al gomito e poi allargate in enormi polsini. Tanto ampie da strisciare per terra.
Con le battaglie perse dal ducato di Ypres terminò anche l’epoca del suo predominio sulla moda, dopo un secolo di lusso e frivolezza, tendente sempre alla stravaganza formale.
Le differenze dapprima minime, andavano ora a marcare diversamente il modo di vestire di ogni paese europeo. Da un lato una Borgogna lussuosa e stravagante; dall’altro la relativa moderazione dell’Italia.
Stili diversi ma altamente espressivi pronti a rilevare i gusti -e le differenze- di due paesi.
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