Audacia, glamour e lusso. Che si uniscono alla qualità eccelsa e all’artigianalità. Marchi di fabbrica del marchio Gucci.
Una storia, quella Gucci, che affonda le radici nel primo ventennio del Novecento. Guccio Gucci, uomo dallo spiccato senso di stile e dalla eleganza innata, viaggia spesso per lavoro. Approdando a Londra viene colpito dal gusto raffinato ma pratico della nobiltà inglese. Tornato in Italia, apre a Firenze un’ azienda specializzata in pelletteria ed un negozio di valigeriaa serie di negozi di pelletteria specializzati anche nella produzione di articoli equestre, molto richiesti dalla clientela aristocratica che ha l’hobby dell’ippica. Borse, guanti, cappelli, scarpe e cinture nascono dalle mani maestre degli artigiani toscani.
Nel 1938 viene aperta una prima boutique a Roma, in via Condotti.
Nel 1945 Gucci diventa S.R.L e si affaccia al mercato estero conquistando anche gli U.S.A. Merito di quei capi icona, ricercatissimi tuttora. Come la borsa Bamboo nata nel 1947. Nel ’52 è la volta del mocassino con il morsetto: un classico. Sempre in quegli anni, viene creato l’inconfondibile nastro trama verde-rosso-verde, che riprende il tradizionale sottopancia della sella. Ancora una volta è il mondo equestre la fonte di ispirazione. Il nastro ottiene un successo immediato e diventa un marchio di fabbrica immediatamente riconoscibile. Nel 1966 viene creato il foulard Flora, celebre per la sua stampa. I creatori sono Rodolfo, figli di Guccio e Vittorio Accornero de Testa. La musa ispiratrice e destinataria: Grace Kelly.
Con la morte di Guccio nel ’53 l’eredità viene ereditata dai figli, Ugo, Vasco e Aldo. Dal ’60 in poi il mercato tocca l’Asia. Si aprono boutique a Tokyo e Hong Kong e viene adottato il leggendario logo con le due G incrociate che compare marchiato sui capi in pelle, sui bottoni delle giacche e stampato come motivo sulle camicie.
Le prime collezioni di prêt-à-porter sanciscono un crescente successo dovuto alla combinazione unica di audacia innovativa e leggendaria qualità e artigianalità italiana. Già nel dopoguerra, durante la dittatura fascista, la carenza di materiali proveniente dall’estero aveva spinto Gucci alla sperimentazioni di quelli decisamente atipici per un settore de luxe. Canapa, lino e juta andranno poi a mescolarsi con coccodrillo e pitone lavorati con eccellenza artigianale.
Nel 1982 l’azienda diventa Guccio Gucci S.p.A, società per azioni e alla guida viene chiamato Tom Ford dapprima come responsabile dal settore abbigliamento donna, poi nel ’94 dell’intera produzione rilanciando il marchio sull’orlo della bancarotta. Creatività e provocazione fanno irruenza sulla passerella con abiti in jersey di seta dagli inserti a vista e i dettagli in metallo.
Nel 1999 il Gruppo Gucci rileva l’etichetta Yves Saint Laurent; in seguito andranno ad aggiungersi anche altri brandi come Sergio Rossi, Balenciaga e Bottega.
Nel 2002 Frida Giannini si sussegue a Tom Ford, occupandosi della produzione borse per poi dedicarsi nel 2005 all’intera linea di accessori donna ed infine, l’anno seguente, diventa responsabile dell’intera produzione.
Gucci da sempre sinonimo di qualità assoluta, made in Italy, risulta un marchio molto attivo anche nel campo della solidarietà con la sua partnership con Unicef.
Tra innovazione e tradizione, ed iniziative solidali il glam della doppia G rimane assolutamente al quadrato.
Lascia un commento