Quando si parla di alta moda, di lusso, di oggetti del desiderio, fra gli altri non si può non fare il nome di Louis Vuitton. Perché Louis Vuitton é il nome di una delle maison francesi che hanno fatto la storia della moda, che vanta più di 150 anni di successi, iniziati a partire dal lontano 1854. Ebbene sì, l’inizio della storia di Louis Vuitton risale proprio all’inizio della seconda metà dell’ottocento quando, l’omonimo fondatore, da apprendista del fabbricante di valigie parigino Monsieur Marechal, decide di aprire un marchio tutto suo andando incontro al successo – basti pensare che già allora i suoi accessori in pelle erano imitatissimi, come del resto accade ancora oggi.
La storia di Louis Vuitton, maison francese nata nella seconda metà dell’ottocento.
E’ nel 1888 che la storia di Louis Vuitton si arricchisce di un tassello che ancora oggi é una delle sue punte di diamante: la nascita dell’elegantissima tela Damier, riportante anche il marchio “marque L. Vuitton déposée”, questo non prima che la maison prendesse parte alla celebre esposizione internazionale di Parigi del 1867 edaprisse la sua prima boutique estera, in quel di Londra, nel 1885.
La tela Monogram, quella più gettonata, quella che più di tutte ha ispirato gli artisti “stellati” scelti perle tante collaborazioni di questi ultimi anni, quella più copiata, invece é nata soltanto nel 1896 ed é stata lanciata da George Vuitton, figlio di Louis, che prese le redini dell’azienda dopo la morte del padre. Non é stata quindi frutto del genio dal fondatore di questo colosso la tela che vede fondersi fiori e quadrifogli insieme con le iniziali LV, chiaramente ispirata al design orientale della tarda epoca vittoriana.
La maison negli anni continua la sua scalata senza sosta alcuna, fino a vantare boutiques a New York, Washington, Bombay, Alessandria d’Egitto, Bombay e Buenos Aires ancor prima dello scoppio del primo conflitto mondiale.
Risale invece agli anni ’30 del secolo scorso una delle borse che ha fatto la storia di Louis Vuitton e che resta la più amata e desiderata dalle donne del pianeta per bellezza e praticità: il bauletto Speedy. La variante più elegante, glamour, chic, pensata per il quotidiano ma non solo, del borsone da viaggio Keepall. La borsa più amata da Audrey Hepburn, che la sfoggiava in versione Monogram, per dirne una.
Louis Vuitton: l’ascesa
L’ascesa dell’azienda continua senza sosta e dal 1977 si può parlare di multinazionale, mentre 10 anni dopo la maison viene quotata, per diventare poi proprietaria della Veuve Clicquot Ponsardin fino ad arrivare a diventare il colosso LVMH dopo l’unione con Moët Hennessy.
Ma continuiamo a parlare della storia di Louis Vuitton, questa volta di quella recente, semplicemente di quella di moda. Quella che vede le creazioni del marchio calcare i red carpet più blasonati, valorizzando la bellezza delle celebrities. Quella che ancor oggi, dal 4 novembre 2013, ha come protagonista in qualità di direttore artistico lo stilista Nicolas Ghesquière (noto per aver ricoperto lo stesso incarico da Balenciaga) e, soprattutto, ha avuto per indiscusso protagonista, per 16 lunghi anni fino al 2 ottobre 2013, Marc Jacobs. Lo stilista che ha fatto innamorare della maison le generazioni degli anni ’70 ed ’80, lo stilista che ad un anno dall’inizio del suo incarico ha introdotto il prêt-à-porter, che ha poi voluto le collaborazioni con artisti come Stephen Sprouse, Takashi Murakami, Richard Prince e, infine, con Yayoi Kusama nel 2012, un anno prima di terminare il suo incarico.
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