Esiste praticamente da sempre, tutte noi l’abbiamo indossata almeno una volta nella vita e possiamo scegliere fra tantissimi modelli. Avete capito di cosa parlo? Oggi vi racconto la storia della gonna!
In principio, la gonna era indossata da entrambi i sessi. Le civiltà mesopotamiche avevano le “kaunakès”, gli egizi le “pano”, greci e romani il peplo.
Furono i barbari a portare l’uso dei pantaloni, che cominciarono ad essere indossati dagli uomini a partire dal medioevo. Le donne, invece, indossavano abiti interi e tuniche. Soltanto nel Rinascimento, con l’utilizzo del corsetto, abbiamo la divisione tra corpetto e gonna, che arrivava a coprire i piedi.
Tra il 1500 e il 1600 la gonna comincia ad avere sempre meno strati, e dunque ad alleggerirsi, e comincia anche ad accorciarsi un po’, arrivando, a volte, sino al polpaccio.
Nel periodo della Rivoluzione Francese, invece, tornano i “rigonfiamenti”, in particolare sui fianchi e sul sedere.
Nell’Epoca Vittoriana non si dice ancora addio alla pesantezza: siamo nel 1800 ed è il periodo della crinolina, una struttura rigida a campana che veniva indossata sotto la gonna affinché mantenesse una certa ampiezza.
Ma è nel 1900, con l’avvento dei movimenti per l’emancipazione femminile, che la storia della gonna ha finalmente una svolta importante. Le strutture da indossare sotto la gonna vengono abbandonate, nasce il tailleur e Coco Chanel rivoluziona completamente il modo di vestire delle donne.
Durante la prima guerra mondiale nasce la gonna-pantalone che garantiva maggiore libertà di movimento. Nel secondo dopoguerra, invece, Dior rivoluziona nuovamente la figura della donna creando il suo “New Look” in cui le gonne tornano ampie e lunghe fino al polpaccio.
Fra gli anni ’60 e gli anni ’90 la gonna subisce un’infinita serie di evoluzioni: le femministe prediligono le minigonne, le hippy le gonne lunghe e leggere, che le lascino libere di muoversi. Tra gli anni ’80 e ’90 le donne cominciano a preferire pantaloni e jeans, ma sul posto di lavoro la parola d’ordine rimane tailleur.
Oggi esistono infiniti modelli di gonna. Qualche esempio? La gonna a portafoglio, la gonna a campana, la longuette, la gonna a palloncino, a balze, a pieghe, a matita, a ruota… abbiamo davvero un’ampia scelta, anche se, in base alle mode del momento, spesso alcuni modelli cadono nell’oblio. Ma prima o poi, si sa, ritorneranno.
Una menzione speciale la meritano due tipi di gonna che fanno parte della tradizione di due culture: il “kilt”, gonna realizzata in tartan indossata dagli uomini scozzesi, e il “sarong”, stoffa di cotone drappeggiata attorno alla vita e indossata sia dagli uomini che dalle donne, di origine malese.
Conoscevate la storia della gonna? Qual è il vostro modello preferito?
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