Abiti più brutti, abiti più eccentrici, abiti più preziosi, vestiti osceni… e chi più ne ha più ne metta: quando si parla di celebrities, red carpet & co., la moda va ben oltre il concetto che ne abbiamo noi comuni mortali, intente a mixare il nostro stile con il trend del momento ma senza la responsabilità di influenzare o meno grandi numeri di persone. Per questo i volti noti da un lato hanno molte libertà, ma allo stesso modo fanno parlare di sè per qualsiasi piccolezza. Lo sapevate ad esempio che Michelle Obama è una delle donne più potenti del mondo ad avere indossato alcuni di quelli che vengono considerati gli abiti più scandalosi della storia della moda? E no, non ha osato con trasparenze di troppo o ridotto drasticamente i volumi: Michelle Obama è stata la prima First Lady degli stati Uniti d’America ad indossare abiti senza maniche in occasioni ufficiali.
E per ogni capo scandaloso, trasgressivo per il suo contesto, c’è una sorta di passo avanti della moda, perché questo fa cambiare la prospettiva delle cose, apre nuove strade.
I cinque abiti scandalosi della storia, che hanno sovvertito le regole della moda e dell’etichetta.
“…l’ho incontrato per la prima volta, insieme a Mick, nel suo studio in via Spontini perché volevo che disegnasse il mio abito nuziale. Avevo le idee molto chiare su come doveva essere il mio abito… Come accessori mi ha disegnato un cappello a falda larga con il velo e abbiamo deciso che al posto del bouquet avrei indossato un bracciale floreale…” ha dichiarato Bianca Jagger a proposito di Yves Saint Laurent che ha disegnato per il suo matromonio il tailleur bianco composto da giacca e gonna a tubino lunga che tutte noi ben conosciamo. Qui si potrebbe pensare che di scandaloso ci fosse l’assenza di intimo sotto al completo, mentre, in realtà, questo abito da sposa inusuale per quei tempi non é stato altro che un precursore dell’essenzialità che oggi spopola.
Quando si parla degli abiti più scandalosi, non si può non menzionare quello che é passato alla storia come “l’abito della vendetta”. Indossato da Lady Diana nel 1994 ad un party organizzato da Vanity Fair tenutosi proprio nel giorno in cui il Principe Carlo dichiarò pubblicamente la sua relazione con Camila Parker-Bowles, questo capo firmato Christina Stambolian era considerato troppo eccessivo per un membro della famiglia reale, per via della scollatura generosa e della gonna un po’ troppo corta. Ma lei lo scelse all’ultimo momento al posto di un Valentino. E stupì tutti, era strepitosa. Così come Pippa Middleton al matrimonio fra la sorella Kate ed il Principe William, tanto per restare in tema di British Royal Family: con il suo abito bianco da damigella firmato Sarah Burton per Alexander McQueen, ha catalizzato tutta l’attenzione del mondo sul suo lato b. E dire che non si trattava altro che di un sobrio abito della maison inglese rivisitato ad hoc per l’occasione.
Un abito che ha segnato una pagina importante nell’era 2.0 poi è stato il Versace indossato da Jennifer Lopez in occasione dei Grammy’s del 2000. Lo sapevate che Google Image ènato perché il giorno dopo tutti volevano rivedere quell’abito, per nulla vogare, che scopriva le sue curve?
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