La voglia di moda vince su tutto. Anche sulla mancanza di fondi.
Fino a Dicembre sembrava tutto perduto. A gennaio non ci sarebbe stata la nuova edizione di AltaRoma; lo staff è riuscito invece ad organizzare in pochissimo tempo e col solo finanziamento della Regione Lazio un rispettabile calendario di quattro giorni di sfilate, presentazioni ed eventi tutti di spessore, come buona tradizione capitolina vuole.
Dopo la mobilitazione, specialmente sui social, la Presidente, Silvia Venturini Fendi, e tutta la società che sottende all’organizzazione della fashion week romana sono riusciti a portare in scena – dal 30 Gennaio al 2 Febbraio – sotto gli occhi attenti e critici anche di addetti ai lavori di caratura internazione, 17 sfilate, altrettante presentazioni e ben 26 eventi collaterali. Grandi nomi della tradizione dell’alta moda made in Italy ma anche, e soprattutto, vista la mission della kermesse modaiola, giovanissimi fashion designer.
Hanno sfilato i classici Gattinoni, Balestra, Curiel, Antonio Grimaldi ma anche il 23enne Nicolas Martin Gargia vincitore del Talent dell’Accademia di Costume e Moda.
Nuove anche la location. Non più Santo Spirito in Sassia ma il Museo di Arte Contemporanea Maxxi e una tensostruttura allestita davanti all’Auditorium Parco della Musica.
Guillermo Mariotto, direttore creativo della casa di moda Gattinoni porta sulla passerella abiti “golosi”, fatti di pane. I “bread dress” sono abiti creati con spighe di grano, salatini, biscotti, indossati per l’occasione dalla modella Dayane Mello; un rimando all’Expo milanese o semplicemente un’idea legata al buon fare artigiano ed enogastronomico italiano?
L’intramontabile pietra miliare della moda nostrana, Renato Balestra , presenta invece donne eteree, quasi fiabesche; vestite con colori molto leggeri sono piene di ruches, ricami, tulle e trasparenze a richiamare il mare e le sue onde. Balestra mostra abiti di una sartorialità eccellente che mixa alla perfezione la leggerezza e l’idea massimalista dei dettagli.
La donna che veste le”signore bene” di Roma, Raffaella Curiel si ispira, per la collezione appena presentata, all’Oriente. Donne tailandesi, vietnamite e dell’isola di Giava sono fonte di ispirazione per i tessuti e i colori che prendono forma negli abiti e negli accessori presentati. Per la Curiel applausi da un parterre di donne d’eccezione, da Clio Napolitano a Bianca Berlinguer, passando per Marina Ripa di Meana e Simona Izzo.
Antonio Grimaldi porta in scena fanciulle di botticelliana bellezza, vestite di abiti leggerissimi e a tratti trasparenti. Queste donne eteree camminano su una speciale passerella: un mosaico barocco realizzato secondo la tradizionale “Infiorata” di Genzano.
Fonte img: fashionnewsmagazine.com
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