Essere Garbo.
Il suo talento?Indiscusso.
Misteriosa e bellissima. Femminista ante litteram. La prima a permettersi di rifiutare ruoli femminili stereotipati, a dire “no” agli studios in virtù del suo potere contrattuale. Diva sullo schermo, donna nel privato lontana da giornalisti e fotografi, pronta a difendere il proprio intimo io fino all’ultimo.
Irraggiungibile e “normale” insieme con quella sua timidezza e paura della folla ben celata dietro algida superbia.
Una superbia ben satura, però, di eleganza. Un ‘eleganza di modi e di abiti. Scelte che rappresentano la sunta di uno stile perfetto. Ieri come oggi. Come quando c’era la star che influenzava milioni di donne, costringendole a cambiare look ogni volta che aveva un film in uscita ( con La Regina Cristina e Anna Karenina, impose la moda del “costume dressing”, giacca di velluto con alamari alla Ussara compresi). Ecco dei capi iconici di un’altrettanto icona, Greta Garbo, tutti da copiare e reinventare in versione 2013. Prendete appunti!!!
Iniziamo con i dettagli? Pochi accessori, riconoscibili all’istante incorniciati in quei ritratti ad hoc dove gli occhi profondi, intensi di color blue mauve che fendono l’aria e bucano la macchina da presa.
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Bocca sottile. Ovale perfetto. Ciglia lunghissime, occhi grandi…Una bellezza rara, particolare e speciale adornata dall’onnipresente basco, portato anche fuori dal set e dalla “costume jewellery” esotico-hollywoodiana del film Mata Hari. Oggi gran ritorno del baschetto nella sua veste più couture pronto a donare un tocco deluxe al tailleur più severo. Super revival anche per i bjoux d’ispirazione esotica: chandelier e collier con pietre rendono sublime anche una camicetta semplice, semplice.
Si passa allo sportswear: l’attrice era grande estimatrice di maxi soprabiti, tuniche di jersey, pull di cachemire e scarpe basse per potersi muovere in libertà. Greta applicava, infatti, la lezione di indipendenza di Chanel. Basta ricordarla nelle scene tratte da La donna che ama, 1929, film che ha consacrato il suo stile sporty-chic. Oggi lo sportswear impazza sulle passerelle, esce dalle palestre e dai campi di gioco ispirandosi alla sua classe innata, l’attitude, al suo modo di viverlo con raffinatezza. Sporty-chic con tubini genere tennis match e giacche a vento tipo running da abbinare anche a capi classici per un contrasto di carattere.
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Pezzo forte? Decisamente la vestaglia!! Da una diva vera ce lo si può aspettare. Che ami il fruscio della seta. “Lei”, però, la trattava alla stregua di un manto di zibellino: da regina. Sottolineandone l’ambiguo fascino maschil-femminile abbinandola ad un pigiama maschile. Oggi vestaglie e pigiami di satin trionfano come alternativa estrosa ai classici completi giacca-pantaloni. A differenza di Greta che non hai mai calzato un tacco ( solo una volta Ferragamo la convinse a portare un piccolo tacco, per esaltare la perfezione delle sue caviglie) le altezze svettanti sono d’obbligo (onde evitare effetto “appena svegliata, sono scesa così”).
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Altro capo feticcio: la camicia bianca. Provocatoriamente sbottonata sul seno, maschile, faceva fremere i milioni fan dell’attrice. Donne e uomini, indistintamente. Oggi la white shirt è sempre più un classico. Magari un filo troppo manageriale. Perchè non darle di nuovo quel twist di pura sensualità “à la Garbo” ?
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Greta non sarebbe diventata la “Garbo” senza gli abiti del leggendario e geniale sarto Adrian – il costumista del “Mago di Oz”, capolavoro del 1939- che hanno saputo regalare alla sua aurea divina scintillanti bagliori alimentandone l’unicità. Tuniche dagli ampi colli montanti, ricami, applicazioni di cristalli e pietre. Basta uno splash, una spruzzata di polvere di stelle per rendere indimenticabile un impalpabile e rigoroso abito nero: ecco la power couple dell’eleganza. Quella di (extra)lusso.
d.repubblica.it
Come lei nessuno mai…Inarrivabile, adorava spiazzare. Anche vestendosi da uomo. E, mentre questo alimentava un suo gusto omosessuale ( si mormorava di una love story con la sceneggiatrice Mercedes de Acosta, per esempio), si divertiva a lanciare la moda del trench. Un’altra zampata di stile evergreen.
vogue.it
E poi, ancora, la giacca morbida, decostruita, quella che si svuota di ogni imbottitura per seguire la sagoma del corpo. Vincente non solo negli abbinamenti mannish, ma anche con una più femminile allure. Magari portata a pelle con quella autorevolezza sfoggiata proprio Garbo…Sofisticata e sexy!!!
E se vi dicessi che l’attrice ha inventato l‘understatement? Già!! Portava via Dior, Balenciaga e Patou mescolandoli con i caban dell’emporio militare di Los Angeles e le t-shirt dei grandi magazzini. Il risultato? Fantastico!!
Oggi il mix and match è d’obbligo, chi non conosce l’arte di mescolare Zara, H&M, Mango con capi griffati!? Si parte dalle proposte delle maisons declinandole poi secondo l’estro personale. Con addosso proprio quella voglia di giocare, sedurre e spiazzare. Be unique. Proprio come Greta.
Scyntilla
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