“Se Dio volesse farci indossare solo scarpe basse, non avrebbe creato Manolo Blahnik.”
Le scarpe da sogno di Manolo Blahnik.
Le scarpe sono croce e delizia di ogni donna. Non ne possediamo mai abbastanza, quando é colpo di fulmine per un paio di stiletto ci imponiamo di calzarle nonostante siano tutt’altro che comode e non dimentichiamo mai che potremmo portare qualcosa di più comodo perché ci pensano i nostri piedi a ricordarcelo costantemente, ma le scarpe belle, anzi bellissime, per noi donne rappresentano il sogno, di fronte al quale tutto il resto svanisce.
Ad alimentare il nostro desiderio ci pensano i designer delle maison di alta moda che complicano la vita alle loro modelle in occasione delle sfilate ed ancor più quei designer che delle scarpe hanno fatto il loro cavallo di battaglia, come Christian Louboutin, Jimmy Choo o Manolo Blahnik. Quest’ultimo é il marchio di cui ci ha fatte innamorare l’amatissima Carrie Bradshaw in Sex and the City alla fine degli anni ’90, ché se ci pensiamo bene, Manolo Blanik insieme a Carrie, Charlotte, Samantha e New York City, é il sesto indiscusso protagonista della serie tv cult. Anche se tutto sommato, con o senza le altre cinque co-protagoniste, noi di Manolo Blahnik saremmo pazze lo stesso.
Come non perdere la ragione per quelle calzature dai dettagli preziosi (non é un caso che sia stato lui a disegnare le scarpe della Marie Antoinette di Sofia Coppola interpretata da Kirsten Dunst nel 2006), dai tacchi vertiginosi come il loro prezzo, che non scende mai al di sotto delle centinaia di dollari e può arrivare anche fino ad alcune migliaia?
La storia di Manolo Blahnik
Tutto é cominciato a Parigi con i suoi studi artistici iniziati dopo la laurea in letteratura ottenuta nel 1965 all’Università di Ginevra. Ma è a Londra che nasce l’omonimo marchio. Trasferitosi nella capitale britannica nel 1970 dove, lavorando in una boutique, entra a far parte del mondo della moda, nel 1971 in visita a New York mostra un book di suoi disegni e scenografie all’allora direttrice di Vogue America Diana Vreeland, che innamoratasi dello schizzo di una scarpa gli dice”Go makes shoes”.
Con un prestito di 2.000 £ nel 1973 Blahnik rileva il negozio di scarpe Zapata per il quale lavorava situato su Chelsea Old Church Street: apre così il suo primo negozio monomarca ed iniziano i successi. Nel 1978 disegna una collezione per Bloomingdales spianando la strada all’apertura del suo primo negozio oltreoceano su Madison Avenue a New York City l’anno seguente. Negli anni a venire collaborerà poi con con Calvin Klein e John Galliano.
Un anno importante per il designer è stato il 1994, quando hanno preso vita le Manolos (é così che vengono chiamate le sue scarpe) più celebri, icona del marchio Manolo Blahnik: le Mary Jane.
Poi arriva il successo planetario con Sex and the City, che trasforma questo nome, seppur simbolo di un lusso non accessibile a tutte, in un nome familiare a tutte noi e che soltanto nel 2006 aprirà le sue porte anche all’universo maschile.
Si è conclusa lo scorso 9 aprile la mostra The Art of Shoes a lui dedicata ed ospitata da Palazzo Morando, a Milano, durante la quale è stato possibile ammirare 45 disegni e 212 dei suoi modelli in quasi mezzo secolo di attività.
“Indossi i tacchi alti, e la tua vita cambia.” – Manolo Blahnik
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