Moda ecosostenibile: un impegno che si può assolvere.
La moda ecosostenibile é ormai un dovere verso il pianeta che ci ospita, una forma di rispetto che gli dobbiamo perché troppo spesso lo trattiamo con noncuranza. Senza pensare che saremo noi a pagarne le conseguenze.
Se pensiamo poi che la moda ecosostenibile “si può fare”, allora non ci sono più scuse.
L’argomento é tornato sotto i riflettori proprio in queste settimane grazie a Stella McCartney. La designer d’oltremanica continua infatti a perorare la causa della moda ecosostenibile: ha annunciato che nella sua azienda verrà introdotto l’utilizzo di Re.Verso, un nuovo tessuto prodotto in Italia frutto della rigenerazione del cashmere.
In questo senso il nostro paese si sta impegnando parecchio, i brand etici Made in Italy non sono pochi. Vantano punti di forza come l’impiego di materie prime riciclate prive di sostanze chimiche e/o nocive, la produzione artigianale nel rispetto di ambiente e lavoratori, l’approccio vegan e cruelty free. Da tenere d’occhio ci sono le borse firmate Origine in fibre artificiali e cotone, quelle di Ligneah che “sembra pelle ma non é” perché si tratta di borse realizzate in legno morbido che può esser lavorato come la pelle (proveniente da foreste gestite eticamente). Poi la bellezza e l’attenzione al design dei capi di Quagga, la moda ecosostenibile di fascia alta firmata Cangiari o l’ironia delle t-shirt eco-pop di Wave-O.
La sostenibilità però e non é solo una prerogativa di piccole realtà.
Tutti sappiamo che H&M vanta da anni sui suoi espositori capi in cotone organico, oltre ad aver ideato in passato iniziative atte a promuovere la sostenibilità.
Ma facciamo qualche passo indietro.
Come non menzionare anche InCycle? E’ la linea di scarpe, giacche e zaini firmati Puma in materiali biodegradabili e riciclabili lanciata nel 2013 (ma già ritirata dal mercato per lo scarso successo). Gucci ha dato vita a borse di pelle proveniente dall’Amazzonia con il supporto di Rainforest Alliance, attiva nella lotta contro la deforestazione. Rimanendo nella fascia alta, Net-à-porter ha proposto una capsule collection di capi ecologici creati fra gli altri da Christopher Kane e Victoria Beckham mentre, nel 2009, Chopard ha impiegato pietre preziose certificate da organizzazioni non governative sudamericane per la Green Carpet Collection.
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