Paul Poiret fu uno dei sarti più influenti e dinamici, considerato il primo creatore di moda in senso moderno, le cui pose da trionfatore negli anni del suo maggior successo facevano tutt’uno con un grandioso stile di vita.
Paul Poiret nasce a Parigi il 20 Aprile 1879 e muore il 30 Aprile del 1944. La povertà e gli stenti inducono i genitori ad insegnargli l’arte della costruzione degli ombrelli per garantirgli così un futuro. Tramite gli scarti utilizzati egli realizza un abito per la bambola della sorella. Durante l’adolescenza matura in lui la decisione di entrare a far parte del mondo della moda. Abbozza schizzi di abiti che porterà a Madame Cheruit, un’importante stilista che ne comprerà una dozzina. Nonostante ciò non riesce a convincerla ad assumerlo. Lavora per un breve periodo con Jacques Doucet e Whorth ma l’esperienza si rileva un insuccesso. Le linee ingannevolmente semplici di Paul Poiret risultano troppo contrarie sia alla tradizione sia al gusto della danarosa clientela la quale chiedeva una vistosa opulenza per il proprio abbigliamento, più che uno stile lineare e sciolto.
Con del denaro prestato dalla madre, Poiret riesce ad aprire un piccolo atelier che fece presto parlare di sé, anche perché fu il primo ad allestire delle vetrine.
Un forte senso del colore, grandemente influenzato dal balletto russo che si era esibito per la prima volta in Europa, a Parigi, nel 1908 diventa una delle sue cifre stilistiche. Si assume la responsabilità di sostituire i mezzitoni viola e blu, allora di moda, con i vari toni di rosso e col verde mela delle decorazioni di Baskt. Elimina sottovesti e busti ed i suoi primi modelli sono così semplici da avvicinarsi sia alla linea classica sia a quella del morbido, lungo abito da sera dei nostri giorni.
Sostituisce il busto con una cintura interna di gros-grain balenata portata sotto il seno, sulla quale montare la gonna. Inventa la linea ad entrave a drappreggi digradanti sui fianchi e impacciata sul fondo, e la jupe culotte all’orientale.
Nel 1912 diventa il primo couturier che sostituisce le “bambole” a grandezza naturale con modelle in carne ed ossa. In quell’anno fa un giro per le capitali europee con una squadra di nove indossatrici tutte vestite allo stesso modo: tailleur di saia blu, ampi mantelli di stoffa scozzese beige e cappelli di tela cerata con una grossa “P” ricamata sul davanti. Insieme a Paul Poiret le ragazze viaggiano su due automobili, mentre un segretario li precede in treno, per prenotare gli alberghi e portando con sé i vestiti per le sfilate. In ogni capitale, le “dimostrazioni” come le chiama Poiret, si svolgono davanti ai membri della nobiltà e delle classi più agiate, mentre ad ogni tappa ad aspettarli c’è una piccola folla di giornalisti.
L’influenza da lui esercitata sulla sua epoca non è paragonabile a quella di nessun altro ed egli rimane il primo esponente di un gusto di avanguardia e di modernità che fa ponte fra la cultura che precede e quella che segue la prima guerra mondiale. Tra innovazione e rivoluzione!!
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