Il pellicciotto sintetico nasce come capospalla prettamente femminile, e lo si può vedere indossato sia dalle adolescenti fuori dalle scuole, che dalle signore di qualsiasi età, è l’anno della sua consacrazione; il motto è questo “senza il pellicciotto sintetico non sei nessuno”.
Zara reinventa questo capo declinandolo in tutte le tinte pastello per dare un tocco di colore al grigio e freddo inverno.
Nelle vetrine di tutti i negozi possiamo vedere almeno un outfit realizzato con questo capospalla, sia nel classico taglio a manica lunga, che nella versione più glamour senza maniche.
Il pellicciotto sintetico è il protagonista del look, dona alla mise un aspetto elegante, raffinato, ma allo stesso tempo grintoso a seconda di come lo si abbina; adatto alla sobria eleganza dell’ambiente di lavoro, se indossato con un tubino o un tailleur, adatto ad uno stile informale con skinny jeans e biker boots per una passeggiata in centro o per un aperitivo.
Ma questo capo va oltre il suo stereotipo, il fashion system con un vero e proprio azzardo l’ ha inserito come must di stagione anche nel guardaroba maschile.
Cavalli, Fendi, Gucci, Versace lanciano sulle passerelle i loro modelli di pelliccia vestiti.
Anche per l’uomo esiste una vasta tipologia di pellicciotto sintetico, dal taglio a capotto per l’urban dandy abbinato a pantaloni classici e aderenti con scarpe francesine, al bomber con cappuccio per l’uomo street style con jeans strappati e scarpe sportive, fino ad arrivare ai modelli dal pelo lungo di chiara ispirazione siberiana, per non passare inosservati nelle rinomate località alpine durante le vacanze di Natale.
Con un pò di coraggio e la voglia di distinguersi l’uomo può trovare in questo capo spalla l’alternativa fashion e non comune a piumini e cappotti che è solito indossare.
Il pellicciotto sintetico è quindi, il primo vero capo unisex di derivazione femminile che si adatta bene anche all’uomo.
Fonti immagini: www.stylosophy.it www.thethreef.com
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