E se il diavolo veste Prada, a me piacerebbe tanto vestire rosso..Rosso Valentino.
A Valentino Garavani, Cavalier del Lavoro e Grande Ufficiale all’Ordine del merito della Repubblica Italiana, di certo i meriti non mancano.
Fonte immagine: eltalisman.net
La sua carriera inizia fin da piccolo nelle classi della Scuola di Figurino a Milano, arriva nell’atelier di Guy Laroche per poi aprire negli anni ’50 la sua prima boutique in Via Condotti.
Ad ufficializzare il suo ingresso nella moda non potevano che essere due circostanze decisamente importanti: il suo successo al Pitti Moda e Vogue France che dedicò al suo estro ben due pagine, cosa importante per un artista di soli 32 anni.
Inutile dire che vestì le donne più importanti della terra e non a caso, collezionò l’abito da sposa di Jacqueline per il matrimonio con Onassis.
Il percorso di Valentino è stato sicuramente lungo ma sempre pieno di novità, non rimane attaccato agli standard, si reinventa, tant’è che inizia ad usare la “V” per identificarsi, crea la linea Jeans, Junior e 18:18. Abbigliamento e non solo, negli anni settanta arrivano i suoi due primi profumi “Valentino” e “Vendetta”.
Valentino sicuramente rivoluzionò la moda italiana, tirando fuori il lato romantico ed elegante della tradizione.
Tra i vari premi ed onorificenze che gli furono conseguiti, non possiamo dimenticare il “Dallas” (premio equivalente agli Oscar ma, in questo caso, relativo alla moda) e La Legion d’honneur dalla Repubblica Francese.
Fonte immagine: stile.it
Per parlare di affetti, sicuramente importantissima fu la sua amicizia (che poi si confessò essere un amore durato 12anni) con Giancarlo Giammetti, responsabile dello sviluppo della maison e con il quale fondò L.I.F.E., un’associazione con lo scopo di aiutare nella lotta all’aids.
Roma, Parigi, New York e Tokyo oggi, dopo ben 52 anni di carriera, contiamo addirittura 1250 negozi in tutto il mondo. Nel 1998 la maison viene rilevata da un gruppo tedesco HDP e poi ancora comprata dal Marzotto Group, con Matteo che ne prese la presidenza.
Una presidenza che durò molto poco in realtà, poichè nel 2002 Valentino disse addio al mondo della moda facendosi sostituire da Alessandra Facchinetti la quale, lasciò anch’essa molto presto.
Oggi la maison è nelle mani di Chiuri e Piccioli, direttori creativi che, dopo aver lavorato a lungo tempo a fianco di Valentino, si sono dimostrati sicuramente meritevoli per quanto oggi gli compete. La tradizione è il loro input, la creatività il segno distintivo.
Le appassionate della maison non possono farsi assolutamente sfuggire The Last Emperor, il film che racconta dell’attività di Valentino durante i suoi ultimi due anni!
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