Nel 2007, come ben ricordate, si sono festeggiati i 100 anni del reggiseno. Infatti nel 1907 comparve su Vogue, per la prima volta, il reggiseno grazie a sarti innovatori come Paul Poiret che dichiararano guerra al corsetto e che vollero puntare ad una vita femminile più alta, sotto il seno per l’appunto. Ma queste candeline, forse, le abbiamo soffiate troppo precipitosamente.
La scoperta, infatti, che gira in questi giorni è davvero sorprendente tanto da aver sconvolto anche gli storici. L’invenzione del reggiseno non risale all’Ottocento, come tutti credevamo, ma alla metà del Quattrocento.
Ebbene si. Avete letto proprio bene.
Fino a poco tempo fa si pensava che all’epoca le donne usassero solo ed esclusivamente corsetti ed invece da pochi giorni abbiamo la certezza che non è esattamente così.
La scoperta è stata fatta dall’archeologa austriaca Beatrix Nutz nel 2008 nel castello di Lebeng (Tirolo orientale). Sono stati rinvenuti quattro reggiseni modernissimi con tanto di coppe morbide e bretelline regolabili e degli slip. Questi ultimi possono tranquillamente essere paragonati ad un bikini dei giorni nostri, con tanto di laccio per regolarne la misura. I pezzi di lingerie sono rimasti ben nascosti, per più di 600 anni, sotto un’asse di legno posta sul pavimento.
Grazie al metodo del carbonio c14 possiamo far risalire questi modelli al periodo che oscilla tra il 1440 e il 1485. Per chi non lo sapesse il metodo del carbonio c14 permette di datare materiali di origine organica (ossa, legno, fibre tessili, semi, carboni di legno). La datazione, che è una datazione assoluta, vale a dire in anni calendariali, è misurabile per materiali di età compresa tra i 50.000 e i 100 anni.
Questa scoperta, specialmente per i guru della moda, è sorprendente: si pensava che il reggiseno fosse venuto alla luce dopo il corsetto ed invece non è così. Si sapeva che gli antichi romani non apprezzavano molto la vista dei seni prosperosi e per questo ricorrevano ad escamotage come il “mammillare” che era una fascia di cuoio che serviva per appiattire e contenere la crescita, il lo strophium che sosteneva senza comprimere, cestus, un corpetto di cuoio morbido per i seni davvero abbondanti, o ancora una specie di corsetto, che dall’inguine arrivava alla base del petto.
Hilary Davidson, curatrice del “Museum of London”, dice che la scoperta «va ad alterare completamente la storia della moda e che niente del genere era mai successo prima». La Davison dichiara che un’invenzione del genere potrebbe essere nata dalle donne inglesi in epoca medievale. I capi ritrovati erano mischiati insieme ad oltre tremila vestiti e pezzi di stoffa. Si pensa che siano stati “sotterrati” a seguito di una modifica della struttura del castello. I pavimenti del castello hanno custodito questo segreto per più di 600 anni e sono arrivati a noi quasi intatti grazie al fatto che si sono mantenuti asciutti evitando la disintegrazione naturale dei tessuti.
E voi cosa ne pensate di questa scoperta?
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