Quale donna non conosce Christian Louboutin e le sue inconfondibili scarpe dalla suola rossa? Definire “scarpe” queste vere e proprie opere d’arte, in effetti, è un po’ riduttivo. Ma come ha fatto questo genio della moda a giungere al successo e come è nato il suo “marchio di fabbrica”?
Già a sedici anni il non ancora stilista disegna scarpe da danza e i suoi modelli vengono acquistati da una scuola di ballo. Nel 1980 svolge il suo primo praticantato alle Folies Bergère, dove continua a disegnare scarpe per le ballerine. Otto anni dopo, comincia a lavorare per il celebre stilista di calzature Roger Vivier, collega di Christian Dior. Nel 1992 apre la sue prima boutique a Parigi con la sua prima collezione Love, Trash, Etc. Tutto il resto è storia.
Qualche curiosità: il modello “Blake” è dedicato alla sua cara amica, nonché grande fan, Blake Lively.
Jennifer Lopez gli dedica il singolo “Louboutins”, nel quale le celebri scarpe dalla suola rossa sono celebrate come simbolo del potere femminile.
Nel 2012 lo stilista festeggia il suo ventesimo anniversario con un libro edito da “Rizzoli New York” e con una mostra al Design Museum di Londra.
Sempre nel 2012, lo stilista entra nel mondo del make up di lusso collaborando con “Batallure Beauty” per la linea Christian Louboutin Beauté.
Come mai le suole rosse sono diventate il marchio di fabbrica della maison è presto detto. Esistono due aneddoti: nel primo lo stilista avrebbe visto in un Museo d’arte africana l’immagine di una scarpa con il tacco attraversata da una linea rossa, il divieto di non entrare nel museo con i tacchi (per non rovinare il parquet), e a quanto pare quell’immagine gli sarebbe rimasta impressa. Nel secondo aneddoto, il più accreditato, Louboutin avrebbe visto la sua assistente intenta a tingersi le unghie di rosso e avrebbe pensato: “Le suole rosse sono così civettuole!”. Ma il sopracitato libro Rizzoli darebbe un’altra versione dello stesso aneddoto, pronunciato proprio dalla bocca del designer: “Gli schizzi per la collezione Pensées (autunno/inverno ’93-’94) erano a colori, ma quando presi in mano la prima scarpa […] constatai che non poteva essere più diversa dal disegno. Qualcosa non andava e ci misi qualche tempo per comprendere: la colpa era della suola nera. Strappai dalle mani della mia assistente un flacone di smalto per unghie rosso e lo rovesciai dietro alla scarpa. Grazie al colore, il modello prese vita […]”.
Che sia stato voluto o che sia stato un semplice caso, le scarpe dalla suola rossa sono ormai un simbolo indiscusso di eleganza e sensualità.
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