Calda e assolata: é così che ho trovato Milano la scorsa domenica, una Milano ricca di turisti, cittadini e completamente addobbata per il Fuorisalone del Mobile. Una città pervasa dall’atmosfera primaverile ed in fremito, così come i designer emergenti durante l’allestimento degli stand per la Milano Fashion Night in Corso Magenta numero 24, l’indirizzo di Palazzo Litta: sono arrivata lì dopo le 10 ed erano in corso gli ultimi preparativi per affrontare al meglio i visitatori. E’ così che ho avuto modo di dare un’occhiata alla location, il Boccascena Café, locale elegante con ampi spazi (100 posti a sedere+ 200 in piedi!) dal sapore retrò mescolati ad elementi dal design contemporaneo.
Una volta sistemati gli stand, ho fatto qualche chiacchiera con alcuni dei designer. Prima tra tutti, ho incontrato la titolare del marchio La Bonjerie, dolce lei così come dolci sono le sue creazioni: decora biancheria intima dal sapore d’altri tempi con golose caramelle che una volta gustate possono essere sostituite da elementi in tessuto coordinati al capo. Il brand nasce dalla passione per stoffe e pizzi, unita a desiderio di dolcezza e voglia di giocare. Il risultato? Un mix di sensuale semplicità e malizia.
Subito a fianco, i sunglasses firmati Rejected Samples, definiti “pecore nere nel loro genere: si tratta di prototipi di occhiali rifiutati dal mercato per le loro caratteristiche, sono troppo difficili da produrre, troppo strani, troppo diversi. Insomma, non sono per tutti. Ma portano la firma di designers che lavorano per numerosi marchi di occhiali nel mondo. E oltre a Milano, si possono acquistare a Londra, Tokyo, Praga, Berlino, San Paolo e Rio de Janeiro.
Ho incontrato poi l’adorabile Hyunjoo Chung, fondatrice del marchio Hein Juel. Originaria di Seoul, é approdata alla celeberrima scuola di moda Royal Saint Martins. E si é formata da Alexander McQueen. Non male, no? I suoi capi esprimono al meglio il suo spirito, dove la moda si fonde con l’arte, portando ad un risultato sofisticato, elegante e audace, privo di timori nel combinare diverse stoffe, sperimentare tessuti innovativi, provare nuovi abbinamenti di colori e motivi. Mi hanno in particolar modo colpita le decolleté: un mix fra tradizione per la loro forma classica, accostato a borchie dal carattere più aggressivo.
Sono approdata poi allo stand Laura De La Vega. Posso dire che appena entrata nel locale mi ha colpita perché parliamo di borse handmade, il mio accessorio preferito. Il suo debutto é avvenuto nel gennaio 2010, sto parlando di un brand davvero giovane. La pelle é la protagonista, mixata a borchie, ricami fatti a mano e accessori di alta qualità in argento: insieme danno vita a pezzi unici, dove é evidente la qualità tipica di un prodotto artigianale.
Eccomi poi da Le 18: l’esposizione delle creazioni originalissime (così come é originale lo stand, dove come espositori ci sono reti di materassi e scale a pioli) che nascono in un contesto inedito. E’ un laboratorio d’idee, un punto vendita per la libera espressione, ma anche una vetrina per mostre, eventi, concorsi, workshop, insomma una fusione tra diversi settori, moda, grafica, arredamento. I materiali utilizzati sono innumerevoli, dai bijoux in metallo e pizzo per arrivare a elementi di arresamento per la casa in stoffa. E tutti i giorni, alle 18 per l’appunto, scatta l’ora della merenda per i frequentatori.
Terminate le esposizioni in questo salone, torno verso l’entrata, in una sala più piccola ma ancor più bella poiché decorata da una sorta di fontana con tanto di pesci, sovrastata da una statua (al potete vedere nelle immagini del locale poco sopra).
Tra i brand presenti qui Miss Bee Beachwear, con i suoi adorabili costumi creati in Brasile. E quale paese potrebbe essere più indicato? Ne rispecchiano appieno l’anima con le loro linee semplici e senza pretese che conquistano, ed i colori accesi tipici della loro terra natia. info: b.villa@missbee.it
Torniamo all’abbigliamento con Thais. La fondatrice del marchio Alessandra Graziani é una stilista originaria del capoluogo meneghino. I colori dei capi presenti sono estremamente soft, dal bianco al beige, caratterizzati da un’evidente sobrietà resa molto particolare da delicate paillettes, linee morbide e drappeggi. La collezione è interamente prodotta in Italia con materiali di alta qualità e mano d’opera sartoriale che salta subito all’occhio.
Infine, (e non me ne vogliano gli altri ma amo troppo il suo campo) la mia preferita, Daniela Farah, la jewels designer brasiliana nata e cresciuta a San Paolo e stabile a Milano da oltre 10 anni. Daniela é solare e deliziosa a mi accoglie nel suo stand con il sorriso caratteristico delle sue origini nell’immaginario comune. L’esposizione dei suoi gioielli é veramente eccezionale e per quanto avessi già acquistato sue creazioni in passato, ho avuto modo di vedere davvero tante vere e proprie opere d’arte trasformate in bijoux che, molto belle in foto, dal vivo hanno una resa completamente differente nettamente superiore. Metalli placcati in oro ed argento, cristalli Swarovski, pietre dure: sono questi gli elementi dell’alta qualità delle creazioni handmade, punto di forza del lavoro di Daniela. Amo particolarmente la presenza dei fiori, che rendono il risultato finale molto femminile e mai scontato. Gli chandelier in filigrana poi, possono essere considerati un simbolo del brand, leggeri, delicati ed elegantissimi che possono diventare la discriminante fashion dell’outfit più basico. Non é caso quindi se, come ho già accennato in precedenza, la designer brasiliana figura fra i top designer della sezione gioielli della boutique online Yoox, dove spiccano nomi di alto livello. Se non é questa una garanzia! E’ proprio con lei che, emozionatissima (la mia prima intervista!) ho fatto una bella chiacchierata sulla sua carriera e la sua motivazione che avrete modo di leggere quanto prima!
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